HEALTH CITY MANAGER
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL PERCORSO DI ALTA FORMAZIONE PER HEALTH CITY MANAGER
Inaugurato in ANCI il secondo corso di formazione per Health City Manager, una figura capace di raccordarsi sul tema della salute nelle città con tutti i portatori d’interesse presenti sul territorio e a tutti i livelli istituzionali. I giovani under35, destinatari del progetto, costituiscono il target di destinazione più sensibile e sul quale puntare per attivare campagne di formazione e sensibilizzazione capaci di generare un effetto moltiplicatore sull’intera cittadinanza. Per il 2022 saranno attivati i corsi di formazione, in FAD, nelle tre città metropolitane di Genova, Milano e Roma, cui potranno partecipare un numero massimo di 40 giovani under 35 per ognuno.
“La vicenda della pandemia ha determinato e determinerà dei cambiamenti radicali nella vita della città, nel rapporto tra persone e le istituzioni: uno dei cambiamenti più importanti riguarda la salute e il benessere messi sotto i riflettori in modo prepotente in questi due anni. Ma la vera rivoluzione che ci aspetta ora riguarda la cultura organizzativa che dovrà essere sempre di più improntata alla logica del risultato ed al coordinamento di tutte le politiche che possano contribuire al miglioramento della salute delle città”. Lo ha detto Enzo Bianco intervenendo alla lezione inaugurale della seconda edizione del Corso di alta formazione per Health city manager tenutasi il 4 Maggio in videoconferenza presso la Sala Conferenze dell’Associazione.
“Anci, grazie anche al contributo di alcuni personaggi che ci avevano spinto ad interessarci al tema della Salute, già dal 2018 aveva compreso – ha aggiunto Bianco – l’importanza di questo tema, nel solco di una continuità che più di 30 anni fa ci aveva portato ad avviare una collaborazione strutturale con gli operatori sanitari con lo strumento di Federsanità”.
Il presidente del Consiglio nazionale Anci ha ribadito “l’importanza che le politiche della Sanità, non siano solo il risultato dell’azione amministrativa delle Regioni, con il coordinamento dei Comuni, ma coinvolgano sempre più il mondo scientifico con un occhio attento alle azioni concrete sul territorio”. Per questo il Health City manager “sarà sempre di più importante nelle città italiane per assistere il sindaco in una funzione di coordinamento che valorizzi la cultura del risultato e non quella della competenza burocratica”.
Il corso, che sarà diretto da Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute, vedrà la partecipazione di 120 giovani che frequenteranno i corsi in FAD in tre città metropolitane italiane, Milano (7 maggio) – Genova (14 maggio) – Roma (21 maggio), cui potrà partecipare un numero massimo di 40 giovani under 35 per ognuno. Gli ambiti tematici che saranno affrontati durante il corso di 80 ore (+ 4 ore di project work) affinché l’Health City Manager maturi conoscenze trasversali e interdisciplinari, si articoleranno secondo 10 moduli formativi.
“La salute è un tema centrale per le scelte gestionali che i nostri Comuni sono chiamati a compiere sui territori e i giovani possono e devono rappresentare uno stimolo continuo alle amministrazioni verso un radicale cambiamento e miglioramento della qualità della vita”, ha sottolineato Roberto Pella, vicepresidente vicario e delegato Anci a Sport, Salute e Politiche giovanili. “I sindaci non vogliono certo sostituirsi alle Regioni sul tema della Sanità ma vogliono essere protagonisti della prevenzione sul tema della salute proprio perché primi cittadini”, ha aggiunto Pella che ha ringraziato i sindaci di Roma, Milano e Genova le cui amministrazioni ospiteranno a rotazione i corsisti. A suo parere proprio “la partecipazione di oltre 120 ragazzi che si sono iscritti ad un corso che non offre rimborsi è la testimonianza della bontà di questo progetto che l’Anci supporta in modo convinto. Il corso per formare una figura professionale innovativa può anche rappresentare un importante stimolo per costituire un vero e proprio coordinamento delle politiche comunali su Sport, Salute e sociale”, ha concluso Pella.
Andrea Lenzi, Presidente dell’Health City Institute nel suo intervento ha evidenziato come “bisogna formare nuove competenze per rispondere alla esigenze della salute nelle città e stimolare i sindaci e le amministrazioni comunali di trovare sinergie con le autorità sanitarie, l’università e il modo della società civile, lavorando sulla costruzione del bene comune”
Il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra, nel ringraziare il ministero delle politiche giovanili e la ministra Dadone per il supporto fondamentale all’organizzazione del corso, ha posto l’accento sull’importanza della formazione dei giovani per il futuro delle comunità amministrate. “Mi auguro che, anche alla luce delle sfide che si sono aperte con la pandemia ed adesso con le risorse in arrivo del Pnrr, si crei una vera e propria inversione di rotta sul tema della formazione. Come Anci – ha ricordato – abbiamo molto investito negli anni sui giovani ad iniziare dai corsi Forsam, così come abbiamo avuto l’intuizione di percepire, anche prima della crisi pandemica, l’importanza che il tema della salute nelle città avrebbe ricoperto per il nostro futuro”. Anche se la Salute rimane sempre materia di competenza regionale, Nicotra si è augurata che con il tempo si “realizzi una progressiva integrazione delle politiche per la Salute nelle città coinvolgendo sempre più il contributo dei Comuni. Oggi non mi pare che ci sia una prospettiva di dialogo paritario su questo aspetto ma il nostro lavoro quotidiano, anche con questa iniziativa di formazione, consiste nel seminare ogni giorno in questo senso: sono certa che i risultati arriveranno”.
Da parte sua Marco De Giorgi, Capo dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale del ministero ha evidenziato la collaborazione avviata da tempo con l’Anci, da ultimo sul tema della formazione dei giovani e delle politiche attive per il contrasto al fenomeno dei Neet. Quanto poi al corso per Health city manager, De Giorgi si è mostrato contento del riscontro di partecipazione alla seconda edizione del corso che “conferma l’importanza di una figura multidisciplinare che sarà fondamentale per amministrazioni locali in linea con le esigenze dei cittadini”.
Alla presentazione del corso hanno preso parte anche: Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare del Comune di Milano; Lorenza Rosso Assessore alla Avvocatura e Affari legali, Famiglia e relativi diritti del Comune di Genova e Claudia Pratelli assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro del Comune di Roma, in rappresentanza dei tre Comuni sede della seconda edizione del corso.La promozione della salute e dei corretti stili di vita riveste oggi, in misura crescente, una posizione di centralità all’interno degli obiettivi di mandato che le Amministrazioni locali devono perseguire per garantire migliore qualità di vita ai propri cittadini e, conseguentemente, per alleggerire i costi socio-sanitari e assistenziali derivanti da patologie legate alla sedentarietà, all’alimentazione non sana, alla cronicità, etc. In sostanza, per studiare e monitorare l’impatto del fenomeno dell’urbanizzazione sui determinanti della salute.
Specie a seguito dell’esplosione della pandemia da COVID-19 e della necessità della sua gestione, la salute come bene comune identifica una specifica area di competenza per i sindaci e gli amministratori locali, i quali dovranno considerare come la stessa sia una priorità di tutta la comunità. I sindaci dovranno riscoprire sempre di più la parola salute come principio politico di governo del territorio e in questo avranno bisogno di avere al loro fianco nuove figure professionali di governance, che siano di raccordo tra le politiche dell’amministrazione comunale e quelle dell’amministrazione sanitaria.
In questo contesto, lo sviluppo della figura dell’Health City Manager appare fondamentale. Un professionista, con competenze curriculari definite, che possa rientrare all’interno dello staff del Sindaco per coordinare e implementare azioni impattanti per la salute pubblica nel contesto urbano in funzione degli obiettivi di mandato espressi dal documento di programmazione dell’Amministrazione comunale. Una figura capace di raccordarsi con tutti i portatori d’interesse presenti sul territorio e a tutti i livelli istituzionali. I giovani under35, destinatari del progetto, costituiscono il target di destinazione più sensibile e sul quale puntare per attivare campagne di formazione e sensibilizzazione capaci di generare un effetto moltiplicatore sull’intera cittadinanza.
Tale formazione, attivata da ANCI per la seconda edizione, grazie al riparto del Fondo per le Politiche Giovanili del Ministero delle Politiche Giovanili, si conferma innovativa nei contenuti e negli scopi dopo l’esperienza del 2021 che vede oggi ancora in corso i tirocini nei Comuni di Bari, Bologna, Torino, Sanluri, Bergamo, Imola. Essa ha, infatti, l’obiettivo di fornire competenze di alto valore professionale ad under 35 ed é da intendersi come un percorso di perfezionamento, in coerenza con quanto previsto dal Manifesto “La salute nelle città: bene comune” (Health City Institute, 2016) e dal parere “Salute nelle città: bene comune” approvato dal Comitato delle Regioni dell’Unione Europea su proposta della Delegazione italiana (Pella, 2017)̀.
Per il 2022 saranno attivati i corsi di formazione, in FAD, nelle tre città metropolitane di Genova, Milano e Roma, cui potranno partecipare un numero massimo di 40 giovani under 35 per ognuno.
Gli ambiti tematici che saranno affrontati durate il corso della durata di 80 ore saranno declianti secondo 10 moduli formativi, e in particolare:
- Inquadramento generale: elementi fondamentali del SSN; Salute, Sanità Pubblica e politiche pubbliche per la promozione della salute; nuovi modelli di governance, multilivello e multidisciplinari, per l’integrazione socio-sanitaria; elementi fondamentali dell’ordinamento degli Enti Locali e di finanza locale
- Alfabetizzazione e accessibilità all’informazione e all’educazione sanitaria; comunicazione; empowerment del cittadino
- Stili di vita e fragilità, con focus dedicato sull’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini
- Cultura alimentare e nutrizione
- Gli impatti di salute all’interno dei progetti europei per le città
- Mobilità e trasporto sostenibile
- Strategie di pianificazione urbana e architettonica orientate alla promozione e alla tutela della salute
- Prevenzione e malattie trasmissibili e croniche non trasmissibili
- Vulnerabilità e inclusione sociale
- Cultura del dato di salute e suo monitoraggio; elementi di economia sanitaria
L’Avviso Pubblico ha confermato un grande interesse, intercettando un bisogno formativo e una curiosità proveniente da profili eterogenei (scienze politiche, pianificazione territoriale, medicina e igiene pubblica, professioni sanitarie, sociologia, psicologia, architettura e amministratori locali): quasi 250 candidature.
Il coordinamento scientifico dei contenuti è realizzato in collaborazione con Health City Institute, think tank italiano che si occupa di urban health, con il quale ANCI ha in essere un accordo di programma, unitamente all’Università Sapienza di Roma.
Lo sviluppo sostenibile, che molte città hanno messo nelle loro agende, sicuramente dovrà essere rivisto nell’ottica di non solo di uno sviluppo socialmente, ma anche di una salute sostenibile. La salute potrà essere o il collante che lega una comunità o la condizione che evidenzia le diseguaglianze e allora il Sindaco non sarà solo la figura che dovrà dare una risposta in tema di occupazione e sicurezza, ma sarà colui che dovrà garantire il piano accesso alle cure e ai trattamenti in ottica di tutela e fruizione della propria comunità.
L’Health City Manager rappresenterà il profilo più adeguato per guidare le città verso un modello di “Health City”, contribuendo ad aumentare la capacità amministrativa degli Enti e a elaborare soluzioni innovative e inclusive in risposta alle istanze di salute e benessere espresse dai cittadini.