L’EDITORIALE, DI ANDREA LENZI PRESIDENTE HCI
DAI BISOGNI SOCIALI ALLE SFIDE PER UNA SALUTE DI COMUNITÀ: L’IMPEGNO DI HEALTH CITY INSTITUTE SI CONFERMA AL FIANCO DEI PROGETTI DEI COMUNI ITALIANI
Dall’Assemblea ANCI di Genova riparte l’impegno di Health City Institute al fianco dei comuni italiani nei progetti e nelle riflessioni che hanno accompagnato una tre giorni densa di appuntamenti e confronti sui temi della qualità della vita, della salute e delle riforme che stanno interessando il Paese in materia di politiche sociali e welfare.
All’appuntamento Anci si sono registrate oltre 7mila presenze. Hanno partecipato all’evento le più alte cariche dello Stato – in apertura dei lavori il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della prima giornata il Presidente della Camera Lorenzo Fontana e il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, 14 Ministri e un Sottosegretario, il Commissario Ue per l’Economia Paolo Gentiloni, intervenuti nelle diverse sessioni della plenaria. Si tratta di un segnale inequivocabile di attenzione rispetto alla centralità e alle responsabilità che i comuni oggi ricoprono nell’immaginare il futuro degli spazi e delle comunità e nel darvi attuazione. Sicuramente grazie alle risorse del PNRR, il cui traguardo al 2026 li impegna per una spesa parti a circa 40 miliardi, ma non solo: sarà anche grazie a nuovi modelli di partenariato e di alleanze che stanno sperimentando che nasceranno reti in grado di rafforzare il tessuto sociale ed economico del Paese.
Tra queste, la sfida per una salute di comunità rappresenta un traguardo su cui primi cittadini e amministrazioni locali, partner pubblici e privati, soggetti del terzo settore ed esperti si stanno cimentando, a partire dalle due principali riforme che il Piano prevende: la disabilità e la non autosufficienza.
L’Italia è la prima nazione in Europa per numero di anziani e la seconda nel mondo dopo il Giappone. I 14 milioni di anziani italiani oggi, e i molti di più di domani, sono una realtà su cui occorre inevitabilmente misurarsi che determinerà inevitabilmente un aumento della spesa sociosanitaria.Non è una novità, si tratta di un processo di invecchiamento già in atto da alcuni decenni destinato a crescere a causa dell’aumento della longevità e del calo delle nascite, che tuttavia ancora non è del tutto entrato nei meccanismi di politica pubblica in grado di dare risposte strutturali ai grandi cambiamenti demografici in atto. In Italia, secondo le proiezioni demografiche, nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani e questo porterà un aumento di tutte le malattie croniche legate all’età le cui conseguenze ricadono sulla vita di milioni di individui, sulle persone che ne soffrono e i loro familiari così come sulla rete di servizi di prossimità pubblici che, solo con un adeguato sostegno, potrà farsene carico.
Genova, sede dell’Assemblea 2023 ANCI, è tra le città “più vecchie” d’Italia e, grazie al lavoro dell’Health City Manager della città, sta implementando una serie di azioni funzionali alla valorizzazione degli elementi urbani per stimolare e mantenere attiva la parte più anziana della popolazione. Tra gli altri, il progetto innovativo Gli anelli del benessere ideato per motivare all’adozione di stili di vita corretti, con l’ausilio della tecnologia e del marketing territoriale, ha valso un prestigioso riconoscimento da parte di Novo Nordisk Foundationnel quadro del più ampio progetto internazionale Cities Changing Diabetes, promosso nel 2014 dall’University College of London e dallo Steno Centre di Copenhagen e coordinato in Italia da Health City Institute.
L’EDITORIALE, DI ANDREA LENZI PRESIDENTE HCILa condivisione di questa e molte altre buone pratiche è stata al centro del convegno dedicato alla consegna degli URBES AWARD, che si è tenuto proprio durante l’Assemblea ANCI, che ogni anno premia l’impegno delle città e dei comuni per la promozione della salute e del benessere. Urbanizzazione, Benessere e Salute rappresentano, infatti, un trinomio sempre più centrale e prioritario per i sindaci e gli amministratori locali del nostro Paese, convinti che investire sul territorio per una migliore qualità di vita dei propri cittadini sia la chiave di volta per un futuro migliore. Di qui l’obiettivo di URBES AWARD che non va tanto nelle direzione di assegnare punteggi o stilare classifiche, quanto piuttosto di premiare gli sforzi e la lungimiranza di quelle città e di quelle istituzioni locali che abbiano investito e pianificato azioni di salute che richiedono orizzonti temporali più lunghi, con impatti a medio e lungo periodo per la cittadinanza. Per questo il motto che anima il premio e che facciamo nostro, una volta di più, al termine di questa Assemblea ANCI, è “Noi non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma lo abbiamo avuto in prestito dai nostri figli e a loro dobbiamo restituirlo migliore di come lo abbiamo trovato.”