Obesità e diabete nei bambini e negli adolescenti. Un’alleanza accademica per la promozione di una alimentazione sana e corretta informazione
Il 1° marzo è partito ufficialmente il progamma di ricerca “Dietary fructose: a metabolic switch in pediatric obesity-related diseases. Identification of nutritional, biological, omics, and social determinants”, un progetto che gode della collaborazione di esperti multidisciplinari di tre università italiane: l’Università del Piemonte Orientale, unità di riferimento, l’Università di Bari, coordinata dalla professoressa Maria Felicia Faienza, e l’Università di Roma “Foro Italico”, coordinata dalla professoressa Francesca Romana Lenzi. Il progetto si sposa e si interseca con il neonato “Novara Changing Diabetes”, in seno alle attività di Health City Institute. Il progetto studierà i danni dell’eccessivo uso di fruttosio nelle diete di importazione per promuovere alimentazione sana e corretta informazione. Nonostante il significativo incremento di casi di obesità a livello pediatrico, oggi la maggior parte dei dati sul fruttosio presenti in letteratura si concentra ancora sugli adulti e su modelli animali adulti. A questo aspetto si aggiunge una insufficientemente consapevolezza della popolazione rispetto ai rischi collegati a diete insalubri ricche di prodotti processati e di fruttosio ma gli scienziati. Sulla base di queste premesse l’obiettivo principale del progetto è la valutazione dell’introito di fruttosio nella dieta dei bambini in età prescolare e negli adolescenti al fine di valutarne i rischi di carattere metabolico. Il progetto si pone due obiettivi precisi realizzabili proprio grazie al carattere multidisciplinare di chi vi collabora. Il primo, prettamente medico, riguarda la valutazione del danno d’organo causato da un eccessivo apporto di fruttosio in età pediatrica e prenderà in considerazione anche i determinanti ambientali che differiscono tra il Nord e il Sud Italia. Il secondo obiettivo dello studio sarà l’identificazione su territorio nazionale di determinanti socio-culturali che promuovono una dieta ricca in fruttosio. L’unità guidata dalla professoressa Lenzi si occuperà proprio di questa seconda parte; confronterà i dati nazionali con i determinanti della coorte in analisi, valutandone i fattori di rischio urbani, sociali ed economici. I dati raccolti saranno poi usati per impostare campagne di prevenzione più efficaci nei messaggi e nelle strategie.