Una strategia europea per la salute in un mondo che cambia

Due settimane fa, all’indomani del raggiungimento della soglia degli otto miliardi della popolazione mondiale, Bruxelles ha approvato la EU Global Health Strategy “Better Health for All in a Changing World”, sottolineando la necessità di dare priorità a salute e benessere per tutti durante tutto il corso della vita.

La Strategia rappresenta la dimensione esterna dell’Unione Europea in tema di salute, di benessere degli europei e di resilienza dei loro sistemi sanitari, ed é una componente chiave di Global Gateway, una strategia ancora più ampia e intersettoriale volta a costruire partenariati tra paesi basati sulla responsabilità congiunta e sulla collaborazione.

Per contribuire a “una salute migliore per tutti in un mondo che cambia” è necessario un approccio diverso e, a tal fine, la strategia si concentra su tre priorità fondamentali: investire nel benessere di tutte le persone (1) e raggiungere una copertura universale con sistemi sanitari più forti (2), all’interno di uno scenario totalmente diverso da quello del 2010, e combattere attuali e future minacce per la salute (3).

Così come ha inteso asserire anche la Lettera Aperta ai sindaci divulgata da Health City Institute in occasione della XXXIX Assemblea ANCI di Bergamo lo scorso 22 novembre, la Strategia europea chiede che il nuovo approccio sia “One Health”, in grado di affrontare, cioè, la complessa interconnessione tra umanità, clima, ambiente e animali per una più efficace sorveglianza delle malattie in tutto il mondo e per regole internazionali e meccanismi di cooperazione più forti in materia di salute.

Per farlo la Strategia stabilisce, da qui al 2030, in sinergia con gli OSS delle Nazioni Unite, le tre priorità politiche summenzionate e prevede venti principi guida per plasmare la salute globale, delineando linee d’azione concrete che rendono operativi tali principi e creando un nuovo quadro di monitoraggio per valutare l’efficacia e l’impatto delle politiche dell’UE e del loro finanziamento.

La digitalizzazione e la ricerca saranno fattori chiave e daranno forma alla trasformazione digitale in corso e al potenziale di innovazione in modo equo. Un salto di qualità nella sicurezza sanitaria sarà raggiunto con un meccanismo permanente che rafforzi l’equità nello sviluppo e nell’accesso a strumenti come i vaccini, una rete di sorveglianza globale che incarni pienamente i principi di One Health e solide regole internazionali, comprese misure rafforzate per contrastare l’antimicrobico resistenza.

Un aspetto innovativo, o quantomeno rafforzativo rispetto al presente, riguarderà il ruolo di leadership che l’UE vorrà continuare a svolgere per modellare un nuovo ordine sanitario globale emergente che ponga al centro un’OMS più efficace e responsabile, di cui l’UE ha lo status di osservatore formale. Nuove vie da percorrere saranno quelle volte a colmare le lacune esistenti nella governance globale con un collegamento permanente tra salute globale e sforzi finanziari e a dare un’attenzione maggiore da parte della leadership politica a finanziamenti efficaci, anche tramite finanza innovativa, messa in comune delle risorse a livello internazionale o co-investimento da parte dei paesi partner.

L’invito a unire gli sforzi e a trasformare questa ambiziosa strategia in una realtà, offrendo una salute migliore per tutti in un mondo che cambia, riguarda tutti e senz’altro non sarà disatteso da Health City Institute che continuerà a investire nello studio e nel monitoraggio dei determinanti di salute nelle nostre città, ad affiancare il lavoro della Cattedra UNESCO sull’Urban Health dell’Università di Roma La Sapienza e a progettare azioni in grado di incidere sulla qualità della vita dei cittadini europei di oggi e di domani.